martedì 26 febbraio 2013

Principe o ci sei o non ci sei!


Ma quante follie si fanno per un Principe?

Bah, potrei scrivere un libro tra le pazzie compiute da me e dalle mie amiche Principesse.
Qualche episodio rasenta la follia, altri lo stalking, altri ancora richiederebbero un internamento. 

Tant'è. 
Quando le farfalle volano nello stomaco probabilmente soffocano il sangue che va al cervello. Di anatomia non so molto, ma credo ci sia un'arteria che passa per di lì e che manda tutto in blocco.

Tra gli episodi più folli degli ultimi mesi c'è stato l'aver contattato un club di calcio. 
Scopro che i biglietti per la partita della squadra del cuore del Principe non vanno in vendita se non dieci giorni prima. 
E io ne ho bisogno a Natale, tre mesi prima della sfida. 

La pr che è in me si è scatenata in e-mail lacrimevoli, devote (leccaculo.. si lo posso dire) al manger addetto alla vendita che, sfinito dalle mie richieste, mi fa un bonus che andrò a ritirare tra qualche giorno. 
Il fatto è che non so nemmeno se, alla partita, il Principe, vorrà andare con me o con il suo amico del cuore (o magari sua amica...).

Una volta, invece, mi sono spacciata per la sorella del mio ex-fidanzato. Mi sono presentata a scuola da lui, dicendo che nostra madre era stata male e avevo bisogno urgente di informarlo. Tutto ciò solo per vederlo, dieci minuti, il giorno del nostro ottavo mese insieme. 

Un'altra volta, invece, mi era stato vietato di fare attività fisica - solo una volta nella vita, pensa che figata - invece ho inforcato la bicicletta, corso 10 chilometri, annaspando dopo essere stata un mese a casa con la febbre a 40. 
Solo per vederlo. E ovviamente non lo vidi. 
Era impegnato in una seria e concentrata attività: giocare a pallone con quegli altri quattro pirla dei suoi amici. 

Ma non crediate che tutte capitino solo a me. 
In ordine di tempo, la top è la mia amica Principessa che ha trovato perfino il lavoro all'amico del suo Principe. 
A sto tizio, sta dietro da  una vita intera, ma lui di impegnarsi, anche solo per un caffè, pare gli venga il coccolone.

Bah! Così alla richiesta del suddetto di trovare un aggancio per il mondo della moda per un suo amico, la mia Principessa che ha fatto? "Si, certo" gli ha detto. 
Ha incontrato i due per aperitivo e in meno di un mese ha collocato l'amico in uno dei negozi più cool della capitale della moda. 

Il Principe, non si è scomposto troppo: messaggini di circostanza, doverosi ringraziamenti, e per ora, niente di più. 

Un aperitivo, un invito ad uscire, una scatola - una misera scatola - di cioccolatini, pare una cosa brutta? E' troppo? Ti serve un mutuo?

Ma allora, mi chiedo, siamo noi sfigate, pronte a tutto, dedite e nel profondo (anche se cerchiamo di nasconderlo) troppo romantiche, o cosa? 

Io vorrei fare una petizione: rivoglio un po' di dignità, maschile, intendo. 

Voglio l'uomo uomo che sappia essere Principe o non Principe. Ma che sappia da che parte stare. 
Basta gongolarsi alle nostre spalle, facendo finta di niente davanti alle nostre lacrime, biglietti di partite o posti di lavoro trovati agli amici! 






sabato 23 febbraio 2013

Il miracolo dell'addio


Di quelle cose di cui non vorresti mai parlare, scrivere, vivere.
Gli addii.
Quanto sono tristi, struggenti, malinconici.

Come quando, nelle stazioni, vedo quelle persone che si salutano, con le lacrime agli occhi, e non sanno, poi, quando si rivedranno.
Ogni volta, io mi commuovo con loro. Dentro il cuore mi si gonfia e condivido quella sensazione di smarrimento, che troppo spesso, in prima persona, ho provato.

E tutto sembra perdersi in un baratro, in un pozzo senza fine, in un oscuro tunnel. 
Perchè non sai, se senza quel Principe, o senza quella Principessa, ce la farai ad andare avanti.

Gli addii sono le prove che non vorresti mai incontrare, che vorresti essere capace di superare con nonchalance e per le quali saresti disponile a leggerti un manuale di mille pagine per apprendere come si fa. 
Che per certi addii, non basta il Martini, il Montenegro o il Midori Bayles. 
Neppure tutti insieme. 
Perchè certe persone, lasciano il segno.

Un segno cosi forte, cosi incancellabile, che neppure il tempo, nè gli spazi, possono appannare, diluire, sfumare. 
Ed è proprio questa la forza di certi addii, che sono si fisici, ma mai mentali, nè sentimentali. So bene, quale sia la differenza tra avere qualcuno vicino o portarlo nel cuore. Non è la stessa cosa. Certo.

Ma che miracolo è quello per cui qualcuno, lascia qualcosa di sè stesso, dentro il cuore di qualcun altro ? E' un prodigio talmente prezioso che è già di per sè garanzia di un qualcosa che non finirà mai, che rimarrà per sempre àncorato a noi stessi, alla nostra vita, al fluire delle nostre giornate.

E se quindi questi miracoli accadano, non c'è da preoccuparsi. Non ci si saluterà mai definitivamente, non ci si perderà mai di vista, non si scorderanno mai i monìti e i sorrisi, le cene al lume di candele Ikea o le discussioni di lavoro di prima mattina sorseggiando caffè americano, fumando sigarette e non solo, i racconti sulle avventure notturne o sull'ultimo outfit visto passeggiando per la capitale della moda...

A tutti quelli che hanno sperimentato un addio. 
E in particolare alla mia amica Principessa e a quell'eccezionale Principe che ho conosciuto e che porterò sempre nel cuore. Perchè a volte non occorrono anni per intravedere la straordinarietà di una persona. A volte basta solo uno sguardo per entrare nel cuore di qualcuno. In bocca al lupo per la sua nuova vita. 


giovedì 21 febbraio 2013

Coelho docet


Ho imparato... Che ignorare i fatti non cambia i fatti.

...Che quando vuoi vendicarti di qualcuno lasci solo che quel qualcuno continui a farti del male.

...Che l'amore, non il tempo guarisce le ferite.

...Che il modo più facile per crescere come persona è circondarmi di persone più intelligenti di me.

...Che quando serbi rancore e amarezza la felicità va da un'altra parte.

...Che un sorriso è un modo economico per migliorare il tuo aspetto.

...Che quando tuo figlio appena nato tiene il tuo dito nel suo piccolo pugno ti ha agganciato per la vita.

...Che tutti vogliono vivere in cima alla montagna ma tutta la felicità e la crescita avvengono mentre la scali.

Un piccolo pensiero per voi, amiche Principesse. 
Una poesia di Paolo Coelho.
Che noi, ottimiste, lo siamo sempre. E comunque. 

lunedì 18 febbraio 2013

Si o no ai tempi di WhatsApp, Skype, Facebook, Twitter.


WhatsApp, Skype, Facebook, Twitter.
Solo per citarne alcuni. I più famosi almeno.
Eppure non bastano.

Non bastano, a certi Principi, a scrivere, comunicare, dare segnali di vita.

Sorseggiavamo un aperitivo a San Valentino e per tutto il week end è stato questo il mantra tra le mie amiche Principesse: "Ma a 70 anni saremo ancora qua a dirci: Allora, si è fatto sentire?".

Intorno a noi schiere di ottantenni con il gomito facile sorridevano noncuranti al bar, alle 7.30 di sera, tra cuori che facevano capolino da ogni vetrina, Baci Perugina che ti venivano quasi lanciati addosso, fiorai che si sfregavano le mani per i mazzi confezionati e comprati nel dopo lavoro da uomini innamorati.

E noi, intanto, ci ponevamo la fatidica domanda.
E il fine settimana - con tutti i suoi accadimenti, o meglio, non accadimenti - ci ha risposto: "Si, forse a 70 anni starete ancora lì - a bere magari un caffellatte e non un Martini - ma non vi avrà ancora risposto".

Ed ecco quindi che scatta la paranoia: che-cosa-ho-che-non-va a ripetizione, quasi come un disco rotto, mentre almeno San Remo ci distrae tra un Midori Bayles e un Montenegro con ghiaccio. 

Il fatto è che ci vorrebbe cosi poco. Un segnale. Si o no. 

Se è si sarà bellissimo, cominceremmo a camminare tre metri sopra al cielo, non occorrerà nemmeno più la crema per le rughe tanta sarà la nostra distensione, eccitazione, felicità.

Se è no, scatteranno due giorni di tragedia, occhi gonfi e lacrimevoli, Nutella a go-go e telefonate fiume con le nostre amiche del cuore. 

Ma poi passerà, perchè voi, cari Principi, non è che non sapete usare le tecnologie sopra citate, è che non sapete prendere posizione. 
Perchè vi fa comodo e allo stesso tempo gongolate che qualcuno sia lì, ad aspettare voi. 

Per carità, mica giudico, io sono per la libertà, sempre, quindi ognuno si comporti come vuole. Ma non siete unici e nemmeno rari. 

Che noi, dopo i due giorni di pianto, si torna a fare aperitivo con le Principesse e si fantastica già sul vostro successore che ci si augura sappia usare come un hacker WhatsApp, Skype, Facebook e Twitter.






venerdì 15 febbraio 2013

Dieci minuti per pensare.




Care amiche Principesse, 
se non l'avete visto, prendetevi dieci minuti.
Questa è poesia prima.
Denuncia poi.
Cultura infine. 


https://www.youtube.com/watch?v=DYD1GopNVJc

mercoledì 13 febbraio 2013

Le favole esistono!



Vi racconto la favola, perchè ieri sera me l'hanno rivelata con la luce negli occhi e non potevo non condividerla con voi.

Tredici anni o poco più. Principe imberbe, Principessa che sta sbocciando. 
I due abitano uno di fronte all'altra, si guardano, si salutano timidamente, arrossiscono. 

Fino a che decidono di fare merenda insieme.
Lui è pazzo di lei, forse lei non ancora di lui. 
Una settimana di frequentazione, poi stop. 
Per lui la depressione (non chiedetemi come faccio a saperlo, ma la storia mi è molto vicina..).

Di anni ne passano più o meno dieci. 
Storie importanti per i due, pochi contatti tra loro. 
Fino a che, un giorno d'estate, il Principe attrezzato di bicicletta finge un giro turistico per il locale paesino per vedere quella Principessa che tanto le è rimasta nel cuore.

Passa un giorno, due, tre. 
Lei se ne accorge, ma continua a prendere il sole e a leggere in giardino. 
Lui si auto-violenta da quanto è timido e le dice: "Ciao".
Lei lo saluta, iniziano a chiacchierare, scatta l'appuntamento alla festicciola di paese.

Si vedono per tutta la durata dei bagordi locali, qualche drink di troppo a sciogliere l'atmosfera, nottate di balli e di pizze condivise alle due di notte, fino a che, arriva l'ultima sera.

I due si appropinquano verso casa, in macchina, parlano e ridono fino a che si baciano! 
Si finalmente si baciano! 
E tac.. scattano i fuochi d'artificio, in cielo, che celebrano la fine della festa paesana e suggellano l'amore tra il Principe e la Principessa. 
Sia chiaro, ora i due ora stanno mettendo su casa, lei ha tatuato le loro iniziali, lui le sta costruendo letteralmente un castello! 

Una storia per dirvi, care amiche Principesse, che come se siete alla ricerca del Principe Azzurro, che qualche volta la favola accade.. anche se non si è "quella gran culo di Cenerentola", come diceva Pretty Woman!

Buon San Valentino! 





giovedì 7 febbraio 2013

Basta un phon?

Oggi, spero, vi strapperò un sorriso. 
Una fantastica Principessa mi ha raccontato una storia al confine tra l'assurdo e  il reale. 
C'è il lieto fine - ovviamente - quindi potete continuare a leggere.  

L'adorabile, da piccola, mentre tutti in genere hanno un cane o un gatto, si è trovata a coccolare uno scoiattolo! Che meraviglia! Un Cip o Ciop - nn so a chi somigliasse di più dei due - saltellante nella sua casetta, dal pelo lucido e il musetto simpatico. 

Un bel giorno, il suddetto, e' caduto preda di un sonno tremendo. 

La Principessa bambina, insieme al fratello, credendolo defunto lo ha sepolto in giardino con tanto di rito funebre scoiattolesco.

Più tardi, a merenda dai vicini - anche loro proprietari di un Cip/Ciop - il bambino attiguo saputello ha cominciato a parlare del letargo e di come il suo scoiattolo si fosse addormentato mansueto nella gabbietta. 

Con la merenda nel gozzo, i due piccoli, hanno salutato frettolosamente il vicino saputello per dirigersi paonazzi al campo santo. Hanno estratto lo scoiattolo fintamente defunto e lo hanno portato a casa. 

Nel bagno hanno simulato l'estate per farlo svegliare e scoprire di non averlo soffocato, uccidendolo, sotto terra. 

Con il phon a 50 gradi, in canottiera, hanno risvegliato il piccolo Cip o Ciop e con un sospiro di sollievo hanno avuto la conferma di non essere dei piccoli omicidi in erba. 

Il fatto e' che se per svegliare certi Principi bastasse solo un phon, cioè io noleggerei anche un salone di bellezza, farei arrivare da Parigi anche Jean Louis David se fosse necessario..

Ma credo non basti.. Vero? Se voi ci provate, amiche Principesse, fatemi sapere..

sabato 2 febbraio 2013

Aspettando San Valentino...


Fra un po' è San Valentino amiche Principesse e amici Principi.
E sono felice.

C'è qualcuno con cui lo festeggerò? Si, tutte le persone che amo. 
Lo so che questa vi sembra la scusa di una zitella che si vuole consolare e che invece passerà la giornata distesa a letto, con barattolo di Nutella, a guardare film strappalacrime. 

E' il secondo anno che lo passo da sola. 
Lo scorso, ho avuto degli amici fantastici, che non ringrazierò mai abbastanza. Mi hanno portato a cena fuori. Nel ristorante c'era anche un Cupido con tanto di parrucca bionda, ali e frecce. Che carino! Non ho mai riso cosi tanto. Il giorno stesso, la mia Maestra - di lei vi parlerò più avanti - mi ha regalato due quaderni di lusso dove scrivere memorie semi serie delle nostre avventure on the road. 

Insomma, non lo paragono certo ai San Valentino fatti di rose rosse, di baci Perugina e di morbidosi peluche, ma lo guardo da un altro punto di vista. Che se uno ama, deve festeggiare. E non solo il 14 febbraio. Ma tutti i giorni. 

Perchè amare qualcuno è di per sè un meraviglioso miracolo. 
Credete che mi sia sparata dello zucchero in vena? No, anzi, sto solo facendo una maratona di studio nel week end, mentre gli altri sono là fuori a divertirsi... 

A parte gli scherzi, io ci credo. Anche perchè sono una party-girl, quindi tutto ciò che significa brindisi e felicità, mi vede schierata in prima linea. Yeah! 

Siamo-tutte-Principesse x LoveBox di Vanity Fair e Coin



Festeggiamo il primo commento al blog con Vanity Fair!
La vostra amica Principessa è lieta di dare visibilità all'iniziativa realizzata dalla prestigiosa rivista insieme a Coin. 


In occasione di San Valentino, Vanity Fair e Coin lanciano infatti il video sull'Amore.

Eccovi tutti i dettagli. 


Grazie a LOVE BOX, un'applicazione creata ad hoc per l'occasione, i lettori di Vanity Fair, gli utenti del sito VanityFair.it e i clienti degli store COIN potranno inviare un personale videomessaggio parlando del loro Amore e partecipare così alla creazione di un unico grande "film" che vedrà la luce proprio nel giorno degli Innamorati.

Per partecipare è sufficiente scaricare gratuitamente l'applicazione LOVE BOX da iTunes o da Google Play (disponibile fino al 14/02), seguire le istruzioni e registrare il proprio messaggio.

In alternativa ci si potrà recare negli store COIN di Milano, Firenze, Roma, Napoli e Catania nei week end del 2/3 o 9/10 febbraio e realizzare in loco la propria registrazione.

Al termine dell'iniziativa, nel giorno di San Valentino, i singoli videomessaggi verranno montati in un unico lungometraggio d'Amore e proiettati sulle tv in-store presenti all’interno dei punti vendita COIN, sul videowall di Piazza V Giornate a Milano e sul sito di VanityFair.it


Andiamo Principesse, realizzate il vostro video. Cosa state aspettando? 

Sorrisi di Carnevale per le amiche Principesse!


Da Donna Moderna, un pensiero per voi amiche Principesse! Buon week-end!