giovedì 30 maggio 2013

Chi mi sveglia?

Datemi un pizzicotto.
Non ci credo ancora. La scorsa settimana, esattamente fra due ore, cominciavano i festeggiamenti del mio 28esimo compleanno. 

Non so, ma ero agitatissima, mani sudate, cuore a mille. 
Scema ci sono dalla nascita, quindi non è che con l'età la cosa migliori, anzi.

Sono uscita con le amiche, per aspettare la mezzanotte. Mascherine Happy B-day, calici alla mano, muffin di McDonald's con le candeline, shopper delle Principesse Disney - in onore al blog - super fico bracciale-orologio-gioiello verde acqua, portafoglio - ovviamente rosa - e libro del Grande Gatsby (andate a vederlo, non solo per Leo. Le feste vi faranno morire).
Il maltempo non ha permesso alle ragazze di levare in aria una lanterna cinese per farmi esprimere un desiderio. Non sapendo che, tutto quello che desidero, è solo il loro affetto quotidiano. 
Prima di addormentarmi, già gasata dalla serata, è arrivata la mail del Maestro. Di colui che ha fondato il mio lavoro. Della penna più prestigiosa a livello italiano e più conosciuta a livello internazionale nel mio settore. Ok. Bava alla bocca. 

La mattina, che io mi sveglio alle 6, solo in tale occasione - come i bambini a Natale per vedere i regali sotto l'albero - ho trovato il suo messaggio. Semplice, ma ironico. Dopo un mese che non mi scriveva. Perfino un like su una mia foto su Facebook. Li ho gongolato, ve lo dico, nonostante il giorno prima gli avessi augurato una dissenteria estrema ed acuta. 
A portarmi la colazione con i bomboloni alla crema - i miei preferiti - ed una rosa rossa screziata di giallo la mia amica, con una lettera da commozione-risate a crepapelle su questo ultimo anno da single condiviso tra una lacrima, una sigaretta, un "Perchè cazzo non mi scrive".

La sera, mie amiche sono giunte in macchina con tre palloncini con scritto "Ti Voglio Bene". Poi mi hanno fatto un regalo per ogni mia caratteristica (corona di fiori e collana con simbolo della pace per il mio essere hippy inside, ciglia finta, occhiali a cuore, glitter...) sfoggiando, infine, una super borsa di pelle color fragola che l'invidia mi trafiggerà. Lo so.

In serata, con occhiale a forma di candeline e scritta Happy B-day e diadema da Principessa in testa,mi sono aggirata per i locali del centro, incontrando il prof. con cui vorrei fare la tesi di laurea. Avrei preferito presentarmi in modo più conveniente, ma sono certa, che almeno, non si dimenticherà di me.  

In serata, dopo un milione di pensieri-messaggi-chiamate, ho visto il figo della disco per cui ho sbavato tutta la stagione. Ovviamente non potendo non passare inosservata ha scoperto del mio compleanno. Mi ha abbracciata. P.s. Motivi per cui adoro il compleanno: avere una scusa per baciare chiunque. 
Tra una vodka lemon, uno short e un Prosecco mi sono addormentata molto felice.
L'indomani la finale del campionato. Due ore di strada con i miei amici del lavoro per andare a sostenere il nostro amico nell'appuntamento con la storia. All'andata festeggiamenti on the road con crostata della mamma, candeline e canzone di rito. Poi la partita. Al cardiopalma. Fischio finale. Campioni d'Italia. Quindi bacio a stampo del mio giocatore preferito. Ok a quel punto potevo anche morire.Al ritorno spumante su bicchieri di plastica per festeggiare vittoria e compleanno. Come ciliegina McDonald's di mezzanotte. Quello che manco se te magni un quintale di kilokal lo spazzi via. 

La domenica ritrovo con altri amici. Alla comunione della bambina. L'unico essere inferiore ai 12 anni che amo. Che quando ti abbraccia, ti spappola il cuore di felicità. Sono stata l'unica amica invitata. Tutto il resto era famiglia. A riprova che la famiglia non è un legame di sangue, ma di fatto. Il tutto suggellato dal sigaro, il "nostro" vizio. 

Lunedì il risveglio con un obiettivo: passare l'esame di mercoledì. Studio no stop. Cellulare silenzioso. Una mail. Di chi? Della persona che mi ha ispirato, del blog che mi ha fatto riscoprire tante bellezze della vita. Di Little Snob Thing. Di Alessandra Airò, cioè una musa, un mito, un esempio. Non potete capire il livello di eccitazione. 
Studio matto e disperatissimo. Mercoledì esame. Domande sugli argomenti che so meglio. Finalmente chiudo il cerchio. Quell'esame che mi porto dietro da quattro anni e che non riuscivo mai ad affrontare è stato fatto. Basta. Non c'è più. Mi sono liberata. 

Cioè, chi mi sveglia dal sogno? 
Ah.. domani festeggio ancora. 
All together. 
Se sopravvivo vi racconto il resto..

Peace&Love. 

lunedì 20 maggio 2013

10 regole per diffidare di.

Questo vuole essere un post molto ironico amiche Principesse.
Che se non ci ridiamo su, tra una temporale e una mancata telefonata, qua non va proprio alla grande.

Quindi ho stilato un decalogo dei Principi di cui diffidare, sulla base di statistiche aggiornate, racconti e comportamenti dei maschi con cui io e le amiche mie abbiamo quotidianamente a che fare.

1) Diffidare di coloro che chiedono l'amicizia su Facebook invece che presentarsi dal vivo. Lo fanno anche se siete nello stesso locale, a 20 cm di distanza. Belli erano i tempi in cui queste tecnologie che hanno raddoppiato i contatti non esistevano. WhatsApp e affini non ha fanno altro che mortificare i rapporti, ridurli ad un "Visualizzato alle", punteggiarlo di "faccine" che non corrispondo, spesso, alle espressioni reali di quando vengono digitate. Se è coraggioso il Principe verrà li, con una banale scusa, per attaccare bottone.

2) Diffidare di chi, al secondo appuntamento, ti invitano a dormire da lui. Pratica ormai diffusa. Se spalanchi gli occhi al solo udire tale invito, verrai considerata retrò-barra-sfigata. Se dormo con te al secondo appuntamento, qual è la possibilità di far durare un rapporto dopo? Tutto e subito? Come McDrive-panino-digestione-chili sulle cosce?

3) Diffidate di coloro che ascoltano i Club Dogo. Non me ne voglia Guè Pequeno felice nuovo fidanzato di Nicole Minetti (Dio li fa e li accoppia, mai stato più vero). Che sentire "Ciao, ciao, non so quando torno" oppure "Mi sono tatuato un aeroplano per volare in alto", ma anche no. Vi prego. Questi poi si sentono autorizzati a dirvi "Aspettami che torno". E voi rimarrete li. Probabilmente all'infinito. Ed oltre. 

4) Diffidate dei calciofili. Banali, scontati, stereotipati (spesso juventini:non so perchè, ma sono tutti bianconeri quelli che consociamo noi).

5) Diffidate di coloro che si fanno chiamare bomber. C'è perfino un gruppo su Fb "Chiamarsi bomber tra amici senza particolari meriti sportivi". E qui dovreste dedurre voi senza altre spiegazioni...

6) Diffidate di coloro che - per i punti 4 e 5 - sono anche ultras e minacciano di mettere tutto su You porn. Eviterei foto osè che potrebbero nuocere alla vostra reputazione.

7) Diffidate di coloro che sono perennemente on line e messaggiano quando sono con voi nella più totale indifferenza della vostra presenza. Magari ridono anche quando leggono. Palloni gonfiati!

8) Diffidate di coloro che non utilizzano il preservativo per principio. A meno che voi non siate d'accordo. Sapete che io sono per la libertà. A parte malattie e co. questi soggetti vi diranno che siete le uniche con cui vanno, salvo scoprire, in futuro, che non è cosi. Quindi evitate di scoprirlo tramite spiacevoli inconvenienti (vedi candida e co.) 

9)Diffidate dei narcisisti. Di chi passa ore a depilarsi, a trovare l'outfit giusto o l'occhiale all'ultima moda. Credete mica che bagni e specchi saranno tutti per loro? Provare per credere.

10) Diffidate degli egocentrici, di quelli tipo "Tutto gira intorno a me". Al massimo c'era una pubblicità ci cui loro si fanno paladini probabilmente. Nessuno deve diventare il centro del mondo dell'altro, ma se si comincia a passeggiare, lo si fa insieme. 
Spesso questi Principi conquistata la preda, la liquidano sparendo. Spiegazioni, parlare guardando negli occhi? Sia mai. Loro siamo troppo perfetti per abbassarsi a questo. 
Loro sono bravi solo ad abbassarsi i pantaloni. 

lunedì 13 maggio 2013

Loro si che hanno capito tutto. Leggetele!


Tanta grazia. 

Oggi è lunedi e le mie due blogger preferite hanno sfoggiato due post eccezzziunali veramente tanto da far passare qualsiasi negatività del giorno più terribile della settimana. 

Cosi, care amiche Principesse, vi consiglio di leggere i pensieri della fantastica Alessandra Airò su LittleSnobThing. Questo è il link http://www.littlesnobthing.it/2013/05/dovremmo-senza-se-e-senza-ma.html.

Prendete appunti, invece, cari Principi che la mia adorata Veronica Baioccato - ormai lanciatissima nell'olimpo fashion - vi dà delle dritte con le quali è impossibile sbagliare e non cuccare. Vi indico io la buona strada su Cool Chit Chat on Nssmag.com e Cool Never Hide http://www.nssmag.com/fashion/4475/cool-chit-chat--unhappy-mistakes

Non vi do alcuna indicazione sui contenuti per non rovinarvi la sorpresa.
Leggete, pensateci e sorridete.
Che sono le tre cose più belle che potete fare.

Buona settimana. 

venerdì 10 maggio 2013

Non osare mai dire quella parola.


Questa ve la devo raccontare. Perchè è venerdì sera, piove e neppure questo week end potrò dedicarmi con sacrificio all'abbronzatura. 

Un tipo mi vede in un locale. 
Ovviamente non si presenta. 
I fotografi della disco caricano sul sito del posto una pic dove ci sono io.

Il tipo mi chiede l'amicizia su Facebook.
Accetto, se non altro per il motto:"Non si sa mai, potrebbe essere l'uomo della mia vita".  Vabbè, ci credo, perdonatemi. Ormai rasento la follia, ma questo lo sapete da un po'.

Solite moine, bla bla, che fai, di dove sei, quanti anni hai. 
Poi parte con l'invito a cena, solo due giorni dopo.
Ovviamente devo lavorare e anche se non devo, sia chiaro:"Devo lavorare, mi dispiace". 
Oh bello, ma credi mica che guardi la tv e non sappia quante ragazze ogni sera rischiano la vita per dei pirla che mettono loro le mani addosso?

Terzo giorno di conversazione. 
Lui:"Sei così carina".
Io: "Grazie, sei gentile".
Lui: "Posso farti una domanda?"
Io (musica dell'Esorcista di sottofondo): "Dimmi".
Lui: "Ma dalle foto su Facebook, tempo fa eri più in carne. Sei a dieta? Spero di no".
Io: "Risposta che do a tutti: sono una innamorata non corrisposta. Stop".
Lui: "Ah, ma a me piacciono in carne.. spero tu non ti sia messa a dieta, mi piaci di più ciccia".

Ecco. Quella parola: ciccia. 
Emerito pirla che manco sai chi sono, quella parola non la devi nemmeno nominare, hai capito?
A me che a te piaccia più ciccia, non me ne può fregare un cazzo. 
Sono in sovrappeso da ancora prima di nascere. Se per una serie di miracoli e congiunzioni astrali - o meglio, di un altro pirla come te che mi ha fatto passare la fame per mesi - ho perso qualcuno di quei maledetti chili di troppo lascia che me lo goda.

Che mi goda - dopo che l'uomo che pensavo della mia vita mi ha lasciato "Perchè non riesco più a stare con te, sei troppo ciccia" (testuali parole, ndr) - di andare in spiaggia, per una volta,  senza bardarmi come se appartenessi ad un'altra religione. 

Cari Principi, mai toccare l'argomento chilogrammi, dieta e sovrappeso con una Principessa. Potrebbe affilare il coltello più lungo presente in cucina e valutare se l'arrotino ha fatto un buon lavoro sul vostro corpo o magari sui vostri chili di troppo (musica di Psycho di sottofondo). 

Nel frattempo, amiche Principesse, eliminate da Facebook tutti quelli che vi scrivono, invece di presentarsi di persona.

Buon week-end, datevi alla pazza gioia. 



martedì 7 maggio 2013

Basta dire basta.


Due settimane, due giorni e un paio d'ore.

Tanto il tempo che il mio Principe non si fa sentire. 
Ora, non occorre una laurea in Ingegneria, nemmeno un master ad Harvard o la consulenza di un tecnico del Governo. 
Non occorre illudersi che sia rimasto senza ricarica nel cellulare, che abbia intrapreso una camminata spirituale o una febbre improvvisa gli abbia tolto l'uso della parola. 
No. Non occorre nulla di tutto ciò.

Occorrerebbe solo dire basta.

Avete presente quella breve parola di cinque lettere che pone fine alle ansie, a quei rapporti troppo easy che vanno di moda adesso, a quei tira e molla con i quali non si va da nessuna parte? 
Ecco. Basta.

Voi che vi siete cresciuti a pane e Ken Shiro/Uomo Tigre, pompati  poi nell'adolescenza da Braveheart, Top Gun e Terminator sapete mica che esiste questa parola?
Se non la sapete, ve lo dico io: basta significa fine, porre una x, mettere un punto, concludere, terminare, mandare a quel paese, non vederci più.

E' inutile che come sempre, diciate: "No, non è che non mi interessi, è che è meglio rimanere amici". Col cazzo. E scusate, ancora, amiche Principesse, per l'eufemismo.

Io non voglio rimanere amica di chi non ha voglia di sentirmi. Io, i miei amici, li sento anche più volte al giorno. E se c'è un interesse fisico o mentale, non ci può essere amicizia. Non mettetevi in bocca altre parole di cui non conoscete il significato.

A Natale volete un vocabolario sotto l'albero? Potrebbe servirvi. 
Le palle sono solo quelle attaccate all'abete, perchè è chiaro che voi non le avete. 
O che non ne conoscete il significato

domenica 5 maggio 2013

Pulizie di primavera.


Care amiche Principesse,
oggi mi sento bacchettona. Come ben sapete sono zitella e siamo a primavera. Il mix ormone-acidità-mancatosfogo ve lo raccomando, indi per cui, io vi ho avvisato, se volete continuare a leggere, siete delle temerarie.

Lo spunto, questa volta, arriva da un viaggio in macchina, per ingannare il tempo che quando hai sonno, mezzanotte, si sa, non arriva mai. A mezzanotte e zero uno - se non fosse per leggere Paolo - il risveglio è invece automatico.

Quindi. Con noi una splendida Principessa. Di quelle che se passano ti giri anche se sei una donna, perchè il bello merita di essere guardato e ammirato. Sempre.

Racconta di un aitante giovanotto, belloccio, intelligente, charmant e dovutamente rompiscatole.. ma insomma, mica si può avere tutto. Ovviamente. 
Entrambi GGGiovani, belli, intelligenti. 
Pensate forse immuni all'invidia? Ma certamente no. Vi pare. Solo che il nodo del discorso sta nel fatto che - se l'invidia è comprensibile dal resto del mondo brufoloso, con chili di troppo o con un cervello da gallina - ma non ci si aspetta tutto ciò dagli amici e, soprattutto, dalle amiche. 

Le amiche, si. Chi legge e ha almeno più di 20 anni, ha già un po' di esperienza per sapere come funziona, più o meno, il mondo in rosa. E per sapere che l'amicizia, in generale, è veramente un regalo e come tutti i regali preziosi, più unico che raro. 

Quello che non mi va giù è, che queste presunte amiche, abbiano fomentato malumori, inganni, discussioni tra i due belli raccontando ad entrambi versioni contrastanti su fatti, battute o presunti tali. 

Senza entrare nel dettaglio, penso che un amico ti debba sostenere.
Dirti quando, secondo lui, fai qualcosa di giusto o sbagliato, secondo il suo punto di vista. 
Che può anche non essere condivisibile, ci mancherebbe. 
Che può non essere sempre giusto, ci mancherebbe doppio. 
Ma non può mai e poi mai metterti dubbi su te stesso, sulle tue capacità, sulla tua persona, mortificarti o umiliarti. E se a volte può succedere - perchè mica nessuno è perfetto, ed è più lo sbagliare che si fa, che altro - se diventa una costante è invece necessario metterci una X, depennarlo, scartarlo dal novero dei presunti amici.

Perchè nessuno può farti sentire inferiore - e questo lo diceva già quella figa di Eleanor Roosevelt - tanto meno gli "amici". 
Quindi, visto sempre che è Primavera, ed è tempo di pulizie, fate largo agli affetti veri e riconoscete, eliminando, i presunti, che noi non abbiamo tempo da perdere e l'estate è sempre più vicina. Quella climatica e, speriamo, anche quella del cuore.