martedì 4 febbraio 2014

I vorrei del martedì



Voglia di abiti color pastello.

Di pois. 

Di scarpe con la zeppa, intrecciate.

Di fiori appuntati sui capelli.

Di prati. 

Del profumo delle sere di maggio.

Di margherite e viole. 


mercoledì 29 gennaio 2014

Come un ciak




Prima volta al cinema con Lui e le amiche.
Mi pareva un sogno, eppure si è avverato.

Lo incrocio per strada, prima di andare a prendere i biglietti.
Gli dò un appuntamento da lì ad un'ora.
Intanto, non so come impegnare il tempo e giro tutti i bar della città per stemperare la tensione. 

Non considerando che conosco molte persone - e che mi fermo a parlare praticamente con tutti - l'orologio mi sfugge e mi trovo incredibilmente in ritardo.
Così metto il turbo, sorpassi a destra, semafori verdi sul mio tragitto.

Arrivo trafelata, ovviamente prima di trovare parcheggio giro quattro volte in tondo e mi posiziono in un posto senza le righe segnate a terra. 
Della serie, dopo tre verdi, vuoi anche trovare un parcheggio? Troppa grazia!

Corro su per le scale mobili (fatto mai, neppure in metro) e mi dirigo verso la biglietteria.
Un minuto e avrebbero venduto i miei tickets prenotati ben cinque giorni prima (piccolo ricatto morale per obbligarlo a venire, che il pacco, si sa, è sempre dietro l'angolo).  

Aspetto. 
Arrivano le amiche. Mi danno una gomma da masticare.
Sorridono e sono tese. Insieme a me. Perchè noi si soffre all together.

Lui non arriva. 
Cinque minuti di ritardo, dieci.

Nel frattempo passa suo padre (ma io dico, l'unica volta che vado al cinema con suo figlio, perchè deve esserci anche lui???)

Quindici minuti. 

E' tempo di entrare in sala. Tutti si ammassano. Le mie speranze cominciano a svanire. 

Ma ecco che il "mio film" comincia prima del tempo.. Mi giro e lo vedo arrivare. 
Splendido. Come sempre. 
Si presenta alle ragazze. 
Cerchiamo la sala e si accomoda vicino a me. 

"Niente pop corn, dai andiamo a prenderli?" mi dice. 
Cosi facciamo una corsa per il corridoio alla ricerca della confezione gigante, coca cola da bere con cannuccia, caramelle gommose a forma di cuore (tanto perchè, quello vero, già non mi scoppiava).

Arriviamo con il fiatone e ci sediamo. Comincia il film vero. Tengo i pop corn ben saldi a me.
Non mi circola più il sangue lungo il braccio. Ma sono troppo felice che lui si volti sempre verso di me per prenderne a manciate. 
Lo adoro anche mentre sorride a battute che sembrano assurde e per le quali io non ci trovo un bel niente da ridere.

Mai stata più felice che un film durasse tre ore. 
Anche solo stargli vicino, tenergli i pop corn e sventare l'amputazione di un braccio mi fanno volare tra le nuvole. 

E io mi sento nel "mio film".
Insieme alle mie amiche Principesse. 











venerdì 24 gennaio 2014

Tutto/i tornano.



Che tutto torna, è una delle poche certezze che ho nella vita.
E cosi oggi ho fatto un tuffo direttamente negli anni '90.
Stile Beverly Hills 90210.

Pranzo con la mia amica.
Parliamo del più e del meno. 
Arriva un messaggio su WhatsApp.

Il nome di un mio amore estivo.
Di quelli che ci pensi per una vita.
Di quegli occhi colore del mare, delle canzoni in riva alla spiaggia, della tua prima uscita sui tacchi (color lilla, 4 centimetri e solo per quello mi sentivo una figa imperiale, pur avendo - letteralmente - addosso il maglione di mia nonna).
Non ho più il numero salvato in rubrica.
Cosi penso sia un miraggio, frutto della mia solita immaginazione.

Mi scrive un po', ma do risposte easy perchè non ho la certezza che sia lui.
Fino a che, basta una "nostra" parola, degli anni '90, per capire che è veramente la persona alla quale sto pensando. 
Non ci credo. 
Comincio a mettermi le mani nei capelli e urlo per la casa.
Sapete come è.. certe cose, per quanto uno le aspetti, non crede, dopo 14 anni che possano tornare. 
Eppure è cosi. 
Tornano.
In una giornata uggiosa. Alla fine di una settimana da cancellare.
Di quelle che torni con i piedi per terra, perchè anche se vedi tutto rosa, non sempre tutto lo è.

Cosi, tanto perchè io e la nostalgia ci amiamo poco, mi sono tuffata tra le lettere che mi scriveva e ho scoperto che lui mi chiamava Principessa e che forse, eccolo qua, il motivo e l'origine del nome, di questo blog. 

E mentre penso che "Ritorno al Futuro" non è nulla in confronto alla mia giornata, scopro, tra le varie cartoline, foto e dediche la foto di un compleanno del mio ex. 
A fianco a lui, mentre taglia la torta, c'è l'uomo che oggi mi sta facendo perdere la testa e di cui sono innamorata.
Manco mi ricordavo che fosse a quel party.

Della serie. Quando tutto torna.
O meglio, tutti tornano. 













giovedì 23 gennaio 2014

Happy End




Ci sono storie che alimentano la speranza. 
E la voglia di crederci. Soprattutto in giornate, in cui tutti ciò che vorresti fare, è rimanere intrappolata nel piumone e non sapere nemmeno, se fuori piove o c'è il sole. 

Poi capita cosi. Ve la ricordate quella che non si decideva a dire al tipo che a lei piaceva?
Bè l'ha fatto. Con un sms, figlio dei nostri tempi. Lui le ha chiesto di vedersi il giorno dopo. 
Notte insonni, mille pensieri - ovviamente negativi - tentativi di sedare qualsiasi minimo spiraglio di entusiasmo con il catastrofismo che Spielberg ci fa una pippa. 

Hanno bevuto una birra, insieme.
E poi lui l'ha guardata e le ha sorriso. E le ha detto che era da tempo che non la vedeva come una semplice amica. Dopo sorrisini, confidenze (altre birre per sciogliere la situazione) finalmente il sigillo amoroso: il bacio.
"E io che almeno sperasse baciasse male per non innamorarmi ancora di più" ha detto la simpatica compagne di avventure. "Bacia da Dio, invece".

Cosi  a volte, lasciare il piumone, potrebbe essere un'idea migliore, ho pensato.
Alla fine, non dire equivale a non osare e a perdere opportunità di felicità.
Anche se è difficile, a volte l'happy end si realizza davvero. 

Un abbraccio ai miei amici, per i quali ho sempre tifato.

mercoledì 22 gennaio 2014

Fiducia



La fiducia.
Che immensità.
Troppo da definire. 

Cosi fragile, delicata, impalpabile.
Effimera.
Miracolo.
Gratitudine.


giovedì 16 gennaio 2014

Bukoswski marry me


Ci sono notti in cui non riesci a dormire.

In cui la pioggia accarezza i vetri, il vento porta via con sè ogni dettaglio. 

E poi capisci perchè.

C'era ancora un pizzico di bellezza da assaporare prima di andare a dormire. 

Una poesia. Per continuare a crederci. 


                                                                  NOBODY BUT YOU 

Nessuno può salvarti se non
tu stesso.
Sarai continuamente messo
in situazioni praticamente
impossibili.

Ti metteranno continuamente alla prova
con sotterfugi, inganni e
sforzi
per farti capitolare, arrendere e/o morire silenziosamente
dentro.

Nessuno può salvarti se non
tu stesso
e sarà abbastanza facile fallire
davvero facilissimo
ma non farlo, non farlo, non farlo.
Guardali e basta.
Ascoltali.
Vuoi diventare così?
Un essere senza volto, senza cervello, senza cuore?
Vuoi provare
la morte prima della morte?

Nessuno può salvarti se non
tu stesso
e vale la pena di salvarti.
È una guerra non facile da vincere
ma se c’è qualcosa che vale la pena vincere
è questa.

Pensaci su
pensa al fatto di salvare il tuo io.

Il tuo io spirituale.
il tuo io viscerale.
il tuo io magico che canta e
il tuo io bellissimo.
Salvalo.
Non unirti ai morti di spirito.

Mantieni il tuo io
con umorismo e benevolenza
e alla fine
se necessario
scommetti sulla tua vita mentre combatti,
fottitene dei pronostici, fottitene
del prezzo.

Solo tu puoi salvare il tuo
io.

Fallo! Fallo!

Allora saprai esattamente di cosa
sto parlando.”


martedì 14 gennaio 2014

Diventeranno facili i baci dell'estate




Giusto un pizzico di trash, questa mattina, con tutta questa pioggia. 

Che a me "diventeranno facili i baci dell'estate" fa già stare meglio.



lunedì 13 gennaio 2014

Un anno di blog!




Tredici giorni dall'inizio del 2014.
Un anno di blog.

Racconti, storie, sorrisi, lacrime, riflessioni. 
Sempre da Principessa. Perchè Principesse si nasce.

E se ho capito qualcosa in questo anno è stato quello di non risparmiarsi.  
Amare. 
Tutto.

Sè stessi, gli amici, chi ci fa battere il cuore. 

La famiglia - che non sempre è quella di sangue - il lavoro - anche se a volte ci fa impazzire e vorremo uccidere il capo - la bellezza che ci circonda.

Che è tanta, la bellezza che ci sta intorno. 
Basta lasciare aperta la porta del cuore.

Spalancatela quella porticina.
Non ve ne pentirete. 









martedì 7 gennaio 2014

2013 > 2014



E' stato un anno straordinario.
Ho conosciuto un sacco di persone, vissuto altrettante esperienze, mi sono messa alla prova, ho viaggiato, convissuto, condiviso. Ho aperto la mente, non credendo di poter fare certe cose, nemmeno le peggiori.

Ho amato, deluso, inseguito e aspettato. 
Ho fatto un incidente, mi hanno rubato un Iphone, sono stata un mese al mare con le amiche, ho trascorso un week end lungo a Londra, mi sono divisa tra Bologna, Ferrara e Milano. Ho frequentato un numero indefinito di discoteche, assaggiando altrettanti cocktail. Ho riempito la rubrica di numeri, la testa di emozioni, dimezzato il conto in banca e smarrito per 24 ore la carta di credito.

Ho sostenuto tre esami e dopo 36 sono stata bocciata per la prima volta. Ho visto dei film fantastici (Rush in primis) e scoperto musiche di generi diversi. Ho ballato a piedi nudi sulla spiaggia con un costume glitterato e baciato sconosciuti. Ho fatto il bagno di mezzanotte con uno che mi piaceva quando avevo 14 anni e ho fumato diverse sigarette alla menta. 
Sono stata al concerto di Robbie Williams, che adoravo dalla quinta elementare. Ho vinto un master in giornalismo di moda, scritto più articoli dallo smartphone che dal pc perchè ero sempre di corsa. Partecipato ad una serie di concorsi, non vincendone neppure uno. Sono diventata una professionista del selfie su Instagram. 

Trovato tre ciondoli a forma di cuore, visto il Papa a San Pietro, preso il primo sole il 25 aprile. Festeggiato per due settimane il mio compleanno ricevendo tanti messaggi d'affetto e regali, condiviso il successo di uno scudetto vinto con alcuni dei miei migliori amici. 

Vedo ogni giorno Mirco Bergamasco allenarsi, mentre prima lo adulavo solo sul poster attaccato alla porta della mia stanza. Ho visto la mostra di Andy Warhol, 10 Corso Como e continuato a perdermi, con felicità e facilità, per le vie di Milano. 

Sono stata sul Lago Maggiore in un giorno di tempesta, caduta ballando dai tavoli di un pub all'aperto. Messo due spazzolini in casa di altrettante persone, dormito ovunque, dato vita a serate di karaoke e chupiti di cui ho ancora i postumi. 

Dopo un anno sono diversa e, allo stesso tempo, sono sempre io. Con la testa tra le nuvole, mille idee e progetti, la pigrizia di non portarli avanti, la luce negli occhi e il cuore ancora alla ricerca della sua serenità. Sono la sintesi di tutto ciò che ho "sentito" in questo anno appena trascorso e mi auguro di passare come dall'Iphone 5 al 5s dal 2013 al 2013s. 

A parte le battute sceme (di cui rido solo io), a tutti voi l'augurio di vivere, davvero, ogni cosa come se non ci fosse un domani. Per non perderne neppure un attimo.