mercoledì 29 gennaio 2014

Come un ciak




Prima volta al cinema con Lui e le amiche.
Mi pareva un sogno, eppure si è avverato.

Lo incrocio per strada, prima di andare a prendere i biglietti.
Gli dò un appuntamento da lì ad un'ora.
Intanto, non so come impegnare il tempo e giro tutti i bar della città per stemperare la tensione. 

Non considerando che conosco molte persone - e che mi fermo a parlare praticamente con tutti - l'orologio mi sfugge e mi trovo incredibilmente in ritardo.
Così metto il turbo, sorpassi a destra, semafori verdi sul mio tragitto.

Arrivo trafelata, ovviamente prima di trovare parcheggio giro quattro volte in tondo e mi posiziono in un posto senza le righe segnate a terra. 
Della serie, dopo tre verdi, vuoi anche trovare un parcheggio? Troppa grazia!

Corro su per le scale mobili (fatto mai, neppure in metro) e mi dirigo verso la biglietteria.
Un minuto e avrebbero venduto i miei tickets prenotati ben cinque giorni prima (piccolo ricatto morale per obbligarlo a venire, che il pacco, si sa, è sempre dietro l'angolo).  

Aspetto. 
Arrivano le amiche. Mi danno una gomma da masticare.
Sorridono e sono tese. Insieme a me. Perchè noi si soffre all together.

Lui non arriva. 
Cinque minuti di ritardo, dieci.

Nel frattempo passa suo padre (ma io dico, l'unica volta che vado al cinema con suo figlio, perchè deve esserci anche lui???)

Quindici minuti. 

E' tempo di entrare in sala. Tutti si ammassano. Le mie speranze cominciano a svanire. 

Ma ecco che il "mio film" comincia prima del tempo.. Mi giro e lo vedo arrivare. 
Splendido. Come sempre. 
Si presenta alle ragazze. 
Cerchiamo la sala e si accomoda vicino a me. 

"Niente pop corn, dai andiamo a prenderli?" mi dice. 
Cosi facciamo una corsa per il corridoio alla ricerca della confezione gigante, coca cola da bere con cannuccia, caramelle gommose a forma di cuore (tanto perchè, quello vero, già non mi scoppiava).

Arriviamo con il fiatone e ci sediamo. Comincia il film vero. Tengo i pop corn ben saldi a me.
Non mi circola più il sangue lungo il braccio. Ma sono troppo felice che lui si volti sempre verso di me per prenderne a manciate. 
Lo adoro anche mentre sorride a battute che sembrano assurde e per le quali io non ci trovo un bel niente da ridere.

Mai stata più felice che un film durasse tre ore. 
Anche solo stargli vicino, tenergli i pop corn e sventare l'amputazione di un braccio mi fanno volare tra le nuvole. 

E io mi sento nel "mio film".
Insieme alle mie amiche Principesse. 











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