giovedì 22 agosto 2013

Quella cosa li


Cos'è quella magia che ti prende nel momento in cui incrociate il suo sguardo?

Avete presente Cristiana Capotondi, in Vacanze di Natale '95, quando vede Luke Perry? 
Lui che entra trionfale come un Principe Azzurro? Quella scintilla creata dalla luce che gli fa da sfondo? (E se non l'avete mai visto, provvedete subito http://www.youtube.com/watch?v=a2FxMSkeoYo )

Chiamatela magia, scintilla, sbrillucichio, friccico ner core... come volete. 
Quelle farfalle nello stomaco, quelle bollicine impazzite come se foste uno champagne in attesa di essere stappato. Quell'emozione che vi annoda la gola, la pelle d'oca che spunta anche su braccia perfettamente depilate, quel rossore che vi pervade appena leggete sul display del telefono il suo nome. 

Ecco quella cosa lì, è una delle cose per cui vale la pena vivere. 

Che non ti capita mica una volta al giorno, la settimana (e se t capita, invece, devi avere un gran culo), magari succede una volta nella vita o magari qualche volta in più. 
Quella cosa lì ti porta sulle montagne russe delle emozioni, ti fa gongolare e sognare ad occhi aperti, ti fa sentire come se ti fossi fumata cinquanta chili di erba, senza nemmeno sapere come è fatta una foglia di marijuana. 

Che succede, ed è fantastico. E che è il mio augurio per tutti voi. Perchè ne vale la pena, sempre. Anche se vi porterà a tante lacrime, a perdere otto chili in tre mesi o a rimpinzarvi di gelato in pieno agosto, quando invece dovreste sfoggiare il vostro ultimo scintillante bikini.

Io ve la auguro quella cosa lì. 
Vivetela a mille, come se non ci fosse domani. 


martedì 13 agosto 2013

Siamo cinque in una


Letture da ombrellone.            
 Necessarie, futili, contagiose.        
 Talvolta spunti di riflessione. Interessanti, dinamici, caleidoscopici.                                

"Vorrei essere cinque donne alla volta" disse Dominique Sanda, diva degli anni '70.                                       Mi sono chiesta, allora, amiche Principesse, quante donne siamo in una. Siamo figlie, madri, guerriere, crocerossine e civettuole.                  
Siamo tutto, in uno, sempre.                  
A seconda dei momenti e dei luoghi un aspetto prevale sull'altro.                      

Siamo figlie, quando nasciamo, vediamo il mondo per la prima volta e poi un sacco di altre volte ancora. Perché rinasciamo continuamente, dopo una caduta, un amore andato male, un'amicizia fallita. Siamo figlie dei nostri genitori - o meglio di chi ci ha cresciuto -di chi ci ha dato la mano, dei nostri ideali e delle nostre passioni. Siamo figlie quando ci lasciamo cullare, coccolare, abbracciare senza riserve e con il cuore limpido. Quando siamo pronte a ricevere.                                              

Siamo madri, ogni giorno. Che non vuol dire solo fare dei figli. Siamo madri di noi stesse e siamo pronte, in questo caso, a donare. Ci prendiamo cura di noi, dei nostri sogni o anche semplicemente dei nostri giardini in fiore. Generiamo continuamente: soluzioni, idee, speranze e paranoie.                                    

Siamo guerriere, quando la vita ci lancia nel campo di battaglia, solitamente la davanti, senza scudi o protezioni. In prima fila. Sotto una pioggia di proiettili, di bombe a mano o di granate. Come lo sono le grandi prove, i lutti, le perdite, le delusioni, i progetti di lavoro da portare a termine in una notte o gli esami da preparare all'università'. E non smettiamo di lottare, mai, anche se a disposizione non abbiamo più armi, non abbiamo un fisico da Tomb Rider e nemmeno i poteri magici.                                              

Siamo crocerossine, perché, nelle difficoltà di chi ci sta a cuore, cerchiamo di individuare la medicina più adatta, che può essere un sorriso, una torta a sorpresa o guardare le stelle di notte, in una spiaggia, per cacciare i brutti pensieri. E lo siamo, soprattutto,verso di Lui, verso quel Principe che ci ruba il cuore e tutte le sue certezze. E a qualsiasi ora Lui chiami, noi siamo pronte, meglio quasi di un 118 svizzero.        


Siamo civettuole, quando ripassiamo tre volte le ciglia di rimmel, indossiamo il vestito perfetto e passiamo un velo di rossetto sulle labbra. Quando guardiamo in modo malizioso, baciamo con la foga dei 16 anni e rendiamo indimenticabili certe notti d'amore.
Perché siamo così. Cinque in uno. Sempre. E comunque. Bellissime, straordinarie, uniche.

venerdì 2 agosto 2013

E poi succede quello che non ti aspetti

Che capita quello che non t aspetti. Quasi sempre. Inevitabile, imprevisto, insperato. 


Che stai tutta una sera ad aspettare il Principe azzurro che aveva promesso sarebbe passato a salutarti. Quindi pulisci casa che manco Mastro Lindo, prenoti la ceretta totale (che si sa mai), ti metti il vestito perfetto, quello panna, occasione dei saldi che un'occasione così non ce n'è. Che passano le mezz'ore, poi le ore. Passa una sera intera. Nessun messaggio, nessuna chiamata e tu, li, a sentirti la scema del villaggio, ancora una volta fregata, ancora una volta trafitta nell'anima. E non te lo aspettavi. È sparito, non si è più palesato. 
Gli sarà successo qualcosa? No. Esci per non pensarci e trovi sua sorella a fianco a te,a fare aperitivo. Quindi non è morto, non è in ospedale, non sta rantolando. È vivo, gli mancano le palle. Ma si sa, quella e' un'altra storia. 

Poi succede ancora, quello che non ti aspetti. Che vai a farti una serata, per non pensare a niente, lasciarti tutto alle spalle. E poi trovi lui. E poi trovi loro. E lo sai che è una garanzia. Che sarà una serata indimenticabile. È così succede. Perché ci sono delle persone, che se anche le hai viste tre volte nella vita ti regalano più emozioni di quelle che conosci da tutta un'esistenza. Che ti fanno ballare come se non ci fosse domani, ti fanno scoppiare il cuore dalla felicità, ti baciano come se fossi una Principessa. Che il giorno dopo ti ci vuole il mix di magnesio-potassio per tirarti su. Ma anche quella, e' tutta un'altra storia. 

E succede, ancora una volta, quello che non ti aspetti. Che ti chiami un amico di cui era pazza nelle tue estati da teen passate al mare. Che ti inviti da lui e trascorriate un pomeriggio a passeggiare a bordo del lago, sotto la pioggia, guardandovi e sorridendo. E che di anni ne siano passati oltre 10, ma anche questa e' tutta un'altra storia. 

E succede, ancora, che una sera si avveri quel sogno che avevi fin dalle elementari, di vedere il tuo cantate preferito. Il tutto grazie ad un angelo. E che per l'intero concerto tu rimanga li, con gli occhioni pieni di lacrime, purezza ed entusiasmo.

 Che alle volte, non aspettarsi niente, è meglio perché la realtà può essere di gran lunga più straordinaria della fantasia.