domenica 28 aprile 2013

Hippy inside


Ormai credo di essere stata una hippy in un'altra vita.
Mi sono anche andata a fare una ricerca sul flower power perchè da tempo il mio motto è peace&love.

Quindi, si, ho pensato: io sono per l'amore libero.

Cioè, ci sono arrivata per gradi. Ho formulato una teoria.
Chi è single - come me e le mie amiche - cerca l'amore, ma non lo trova.
Chi è accoppiato - buona percentuale, non tutti ovviamente - ha già un amore, ma statisticamente pensa (e finchè pensa, dai..) si vede, inciucia, messaggia, si coccola con qualcun altro. 

Quindi.
Se i single aspirano all'accoppiamento immaginando la favolistica coppia perfetta, le coppie apparentemente perfette, nascondano passioni, lussuria e tentazioni come i gelati di questa stagione rispetto alle diete dell'ultimo minuto che promettono di perdere 8 chili in 7 giorni. 

I single vorrebbero la coppia, le coppie vorrebbero fare la vita dei single. In pratica nessuno è  felice e tutti ambiscono ad uno status che non corrisponde al reale. 
Tradire è una parola che non mi piace, ma ai tempi del fast food, rilevo anche che la parola monogomia sia anacronistica. Non pensate, voi altri, che la trombamicizia  non sia altro che l'evoluzione dell'amore libero praticato dai figli dei fiori?

Diceva filosofando sul lettino del primo sole, una mia amica, qualche giorno fa, amare è un concetto ampio, non si può restringere o riversare solo su una persona.
Ecco perchè mi sono vista già con l'occhiale tondo, i fiori nei capelli, una gonna lunga di macramè bianco, ballare, a piedi nudi,sulla spiaggia.

Certo, anche io vorrei che qualcuno mi amasse per ciò che sono, che mi adorasse, che mi trattasse da Principessa - cosa caspita sennò ho chiamato cosi sto blog - ma faccio i conti con un presente e una filosofia del passato che - nonostante tanti abbiano snobbato - è più attuale di ciò che sembra. Si eviterebbero tante sofferenze. Credo.
Basterebbe il coraggio di metterla in pratica. 

Scusate, dove trovo gli occhiali tondi stile John Lennon? 




domenica 21 aprile 2013

Non aspettatevi niente. Mai.


E' ufficiale: mai attendere niente. 
L'aspettativa verrà puntualmente delusa.

Quindi, care amiche Principesse, risparmiate in cerette, in pieghe dal parrucchiere o in favolosi tacchi vertiginosi se pensate di vederlo.
Non lo vedrete mai. 
E' matematico.

Solo Paolo Fox vi dirà che lo incontrerete e che il fine settimana sarà amorevolmente fantastico. Un cazzo! Scusate l'eufemismo, ma quando ci vuole, ci vuole.
Ormai con Paolo ho un rapporto complicato, ma non riesco a prescindere, allo scoccare della mezzanotte di leggere le sue previsioni stellari. E' la mia droga. 
Ed è un uomo, come tutti gli altri, che ti illude per farti toccare il cielo con un dito, salvo poi rivelarsi per la sua vera natura bugiarda. 

Mi sono venute perfino le occhiaie da quanto ho fantasticato sull'incontro di questa fine settimana. Le stelle di Paolino ce le avevo negli occhi, io. Mi sono bevuta un litro e mezzo di tisana drenante per avere la pancia piatta, sono uscita senza calze con 3 gradi all'aperto, non ho messo la sciarpa dopo essere stata a letto due settimane con la bronchite. Quando ho realizzato che non c'era nel luogo in cui speravo di vederlo, ho trattenuto a stento le lacrime come una bimbaminkia per almeno un quarto d'ora sotto lo sguardo indifferente dei miei colleghi di lavoro. 

Le mie amiche hanno fatto lo stesso con i rispettivi. Vi chiederete se sono pazza io o loro a starmi ancora vicino. Diciamo che c'è un rapporto ci contagio e sostegno reciproco.
Quando invece usciremo in tuta, con molletta tragggica tra i capelli, solo per fare una commissione di circa 10 secondi e allora, ciao belle, è assicurato: il vostro Principe capitolerà sulla vostra strada.

Poco importa che tentiate di nascondervi dietro una macchina, che vi incappucciate all'ultimo secondo, lui sarà li. Mettetevela via. Ergo, cercate di uscire quanto meno con un velo di mascara, che lo sguardo da gatta va bene sia di mattina, che di pomeriggio, che di sera. Oltre che di notte, ovvio.

E quando starete li a rimuginare sul fatto che non lo ho avete visto, pensate all'investimento economico in lampade, estetista e coiffeur. Calcolando l'uscita e considerando la mancata entrata, il tacco 12 datevelo in testa. 
Io sto cominciando a farlo, voi siete pronte?





giovedì 18 aprile 2013

E se l'amore non c'è





E se l'amore non c'è 
basta una sola canzone, per far confusione
fuori e dentro di te.

lunedì 15 aprile 2013

E io credo in te, Audrey



Io credo nel rosa.
Io credo che ridere sia il modo migliore per bruciare calorie. 
Io credo nei baci, molti baci. 
Io credo nel diventare forte quando tutto sembra andare storto. 
Io credo che le ragazze felici siano le ragazze più belle. 
Io credo che domani sarà un altro giorno, ed io credo nei miracoli.
                                                                                                                   Audrey Hepburn




da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/vita/frase-106873>

giovedì 11 aprile 2013

A volte ritornano, a volte no.


Quando meno te lo aspetti ecco che arriva il fatidico messaggio.
Il suo, di Lui.

Bramato, desiderato, sognato, rincorso, inseguito, contemplato.
Sempre Lui, non tanto il messaggio, s'intende. 
Che magari per un po', Lui, si è anche accorto che gli sbavavi dietro e ti reggeva il gioco, perchè ad un maschio, suvvia, il sogno nel cassetto è di avere un harem tutto per sè.

Comunque. Arriva sto messaggio. 
Battito cardiaco accelerato - manco ce l'avessi davanti - mani che sudano, controllatina allo specchio - manco ti vedesse tramite telefono. Bah!

"Ciao, come stai? E' un po' che non ci si sente..". 
Il passo per fantasticare sul matrimonio è breve. 
Tu che non stai nella pelle, selezioni manco fossi un editor ogni parola per non sembrare troppo carina-coccolosa-appiccicosa-acidella-monosillabica-prolissa-poco interessante-troppo interessante. Che se avessi messo questa cura alle superiori, sai che 10 avresti preso nei temi di italiano!

Vabbè, la conversazione prosegue, tu cammini sempre "Tre metri sopra il cielo", perchè Moccia mica ci ha fatto un business a caso con il suo best-seller (!!!). 
Ti gongoli al suo "Mi mancavi, ti ho pensata e bla bla" salvo poi dedurre che l'invito si estende a ritrovarsi, da qualche parte, quando ti va, in posizione orizzontale. Ma vabbè, questo è il rischio e te decidi cosa ti pare e piace fare.

C'è chi, invece, non torna. Nonostante tu ci abbia passato la vita insieme. 
Tu gli abbia steso la biancheria, stirato la camicia, preparato la colazione.
E' inutile. Nemmeno Natale, Pasqua e feste comandate lo spronano a scriverti, ad inviarti un pensiero.

Niente. Puoi anche fare il fioretto di non andare al Mc per una settimana, di fare 25' di corsa o metterti l'anticellulite ogni sera prima di andare a dormire.
Non attacca, non ti pensa - o forse si - ma comunque non dà segnali.
Il display non si accende, mai il suo nome, nè una mail o una chiamata senza risposta.
Tu ci speri, ma quasi sono sicura, non arriverà mai.

Nel caso, la mia esperienza insegna di portarsi dietro sempre un carica batterie in più.
Si sa mai che quando è la volta buona ti trovi con l' 1% che lampeggia...  







mercoledì 10 aprile 2013

Ho capito che


Ho capito che le nostre nonne non avevano le nostre libertà.

Ho capito che le nostre madri hanno fatto la rivoluzione femminile.

Ho capito che le nostre zie ci aggiustavano di buon grado la gonna e magari ci passavano la mancia extra a Natale, Capodanno e Pasqua.

Ho capito che le donne, dopo tanto, sono potute entrare in Polizia o fare il magistrato.

Ho capito che all'Università raggiungono risultati migliori di altri, che occupano posti di ricerca, che vincono premi internazionali.

Ho capito che le donne possono anche crescere un figlio, lavorare e mandare avanti la casa. Da sole.

Ho capito che se si mettono in testa un'idea, non c'è niente che le trattenga dal raggiungerla.

Ho capito anche, però, che nonostante tutte queste conquiste, quando si innamorano diventano fragili, sono condizionate dalle paure, dalla necessità di conferme.

Che se lui non risponde, significa che è fuori con un'altra. 
Che se non chiama, vuol dire che è poco interessato. 
Che neanche a sfiorarla l'idea di parlare di progetti con lui, altrimenti scapperebbe. 
E allora si fanno andare bene tutto: appuntamenti a metà, telefonate a random, messaggi cosi cosi. 

Che, nonostante i tanti progressi e la sconfinata intelligenza, per le donne l'amore è un'arma a doppio taglio. Che da un lato innaffia la vita di tutti i giorni, la colora, la rinforza, dall'altro, spesso, la demolisce, la riempie di cattivi pensieri, le fa ombra. 

E non so se è cosi per tutte - mi auguro di no - ma per tante mie amiche Principesse, ultimamente, è cosi. 
Quindi sveglia ragazze!

Tanto è stato conquistato con le unghie e con i denti prima di noi.
Non facciamoci mettere sotto.
Promettiamolo a noi e a noi stesse. 


martedì 9 aprile 2013

Mi sono svegliata, dandoti il braccio..



Non avrei mai pensato di riprovarla quella sensazione.
Eppure è successa. 
Non era un sogno, questa mattina, quando mi sono svegliata.

Era la realtà, vera, fredda, pungente come ancora quel tempo là fuori che non si decide a far sbocciare la Primavera.

Mi sono svegliata. Ho steso il braccio dall'altra parte.
Ho toccato il letto, nel quale il giorno prima mi ero rannicchiata con una sua T-shirt, con i suoi pantaloncini da calcetto che mi arrivavano fino alle ginocchia. 
Stavo stretta, con una coperta che mi rimanevano fuori i piedi, con la luce che entrava dalle persiane delle finestre (cosa che in genere detesto), con i rumori della città in sottofondo. 

C'era freddo, ma li mi sentivo al sicuro, protetta, come se nulla potesse farmi più paura. 
La sua mano nella mia. 
Io a svegliarmi per prima, a guardarlo dormire, ad accarezzargli la fronte.

Per un momento, ho pensato che era tutto ciò che volevo. 
Nulla più.
Rimanere lì, non alzarmi, neppure fare colazione, sapere se fuori pioveva, che ora era.
Fermare il tempo, con l'illusione che ogni mattina avrei aperto gli occhi in questo modo. 

Ma questa mattina, voltando il braccio, e toccando il letto, ho scoperto che non era cosi.



"Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
 e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino". 
 Eugenio Montale 






domenica 7 aprile 2013

Ti piace l'amore?








"Allora ti piace l'amore?"

"È pericoloso. Ci scappano ferite e poi per la giustizia altre ferite.
 Non è una serenata al balcone, somiglia a una mareggiata di libeccio, strapazza il mare sopra, e sotto lo rimescola."



I pesci non chiudono gli occhi

Erri De Luca 

sabato 6 aprile 2013

Innamorarsi dell'idea di.



Non vi capita, a volte, di innamorarvi più dell'idea dell'amore che di qualche Principe in sè?

Questa è la riflessione di un sabato pomeriggio, mentre prendevo il caffè con la mia amica. Perchè, tirando le somme, a destra e a sinistra, spesso accade - e probabilmente io sono la prima - di infatuarsi dell'idea di qualcuno piuttosto che di una persona reale.

A volte succede per avere delle risposte. 

Perchè dopo tanto soffrire, se il tuo ex Principe ti ha detto: "Mhn, non mi piaci più, sei grassa" o magari ti ha dato due ceffoni il giorno del tuo compleanno, allora tu sei alla ricerca spasmodica di attenzioni, come un farmaco salva-vita, come l'ultima figurina dell'albo panini, come l'ultima offerta di Groupon. 

E capita che quando qualcuno te ne fa vedere una, anche apparente, allora scatta l'ammmore. 
Oddio, non è cosi semplice quello che intendo, nè infantile, nè stupido. 
Ma è un meccanismo. Chiamatelo di difesa, di rinascita, di messa alla prova delle proprie capacità seduttive.

E ci si "fissa" in testa che quello sia il Principe con la P maiuscola, invece magari è solo un cafone, un pirla o, semplicemente, un uomo qualsiasi.

Perchè, spesso è l'insicurezza a giocarci questi brutti scherzi, secondo me, amiche Principesse. Ma perchè? Mi chiedo, mentre sbatto la testa addosso al muro che ho qui a fianco.
Perchè non è dato sapere, o forse, la risposta si conoscerà dopo, in un momento successivo, più avanti, quando si è superata la fase "mi-innamoro-dell'idea-di-lui".

Il fatto è che con questo distogliamo la sguardo e le energie dalle meraviglie che ci sono dentro e fuori di noi, perdendo opportunità di vedere, incontrare, conoscere (che non si sa mai, sapete che sono una party-girl, quindi imbucatevi ovunque!).

La mia speranza per il futuro è di non aver più bisogno di innamorarmi di una idea.
Di non dover essere qui alle 17, a mettermi lo smalto, a fare avanti -indietro dal bagno perchè sono agitata al pensiero di vederlo, di prendere l'ennesimo treno per poi non risentirlo per giorni.
Il mio augurio, per tutte noi, è di innamorarci di qualcuno in carne ed ossa, con i suoi difetti, che sappia valorizzarci, coccolarci, sostenerci.. e anche farci incazzare, quando è il momento. Non so se siete d'accordo, fatemi sapere cosa ne pensate. 

Buon week end a tutte!

giovedì 4 aprile 2013

martedì 2 aprile 2013

Piccolo Principe

Mi hanno inviato questo estratto del Piccolo Principe, questa mattina. Visto che è anche uno dei nostri volevo condividere con voi augurandovi una buona settimana.

"E' una follia odiare tutte le rose perchè una spina ti ha punto, abbandonare tutti i sogni perchè uno di loro non si e' realizzato, rinunciare a tutti i tentativi perchè uno e' fallito.

E' una follia condannare tutte le amicizie perchè una ti ha tradito, non credere in nessun amore solo perchè uno di loro e' stato infedele, buttare via tutte le possibilità di essere felici solo perchè qualcosa non e' andato per il verso giusto.

Ci sara' sempre un'altra opportunità, un'altra amicizia, un altro amore, una nuova forza. Per ogni fine c'e' un nuovo inizio".

lunedì 1 aprile 2013

A.A.A. Ritrovamento cuori



Oggi mi sento tanto Reggggina di cuori.
Insomma, ormai lo vedo come un segno. 

Ultimamente, ogni volta che esco, trovo cuori.
Due ciondoli: il primo color bronzo con un brillantino rosa sulla parte destra e l'altro argentato. Stesse dimensioni. Stessa modalità di ritrovamento: per caso, abbassando un attimo lo sguardo per non incrociare quello di chi vorrei mi guardasse.

Così i miei amici Principi e Principesse si sono lanciati nella ricerca di senso. 
E' un segno? E' il tuo simbolo del 2013? Ne farai una collezione?

Cosi ho pensato ai fatti: un cuore si stacca dal suo braccialetto o dalla sua collana. Rimane da solo, cade a terra, viene calpestato. Finchè qualcuno lo ritrova, lo mette nella tasca e lo porta a casa. Lo lava, lo lucida e lo tiene con sè.

E quindi ci ho letto quello che è successo un po' a tutte noi, amiche Principesse e anche Principi (perchè loro si, sono un po' stronzetti, ma non è che soffrano di meno per amore). 

Il tuo bracciale o la tua collana è la persona che credi della tua vita o per lo meno quella dalla quale non ti staccheresti mai.E' il tuo sostegno. Insieme siete una cosa sola, vi completate, brillate l'uno della luce dell'altro, siete perfetti. Niente vi fa paura. Il mondo ha un colore tutto vostro. Dove non arriva l'uno, arriva l'altro. Si cammina insieme, si fanno progetti.

Poi accade qualcosa. Uno strattone, un movimento brusco e i due pezzi si staccano. Un tradimento, la noia, la fine del sentimento. Non brilla più nè il cuore, nè la catenina. Divisi, per mille motivi. Difficilmente si ricomporranno. A volte capita, ben venga, ma succede raramente. 

Il cuore rimane da solo, caduto nella pista di una discoteca. Viene calpestato, lanciato da una parte all'altra. Un po' come quando ti lasci. Ti senti messo da parte, sei deluso, sei sballottato tra emozioni contrastanti e pensi che non riuscirai mai più ad innamorarti. Allora cerchi l'amore in qualcuno o qualcosa che poi si rivela non essere ciò che credevi, ma va bene cosi, perchè tutto serve a far maturare la consapevolezza di te stesso e di quello che sei pronto e vuoi donare. 

Il braccialetto rimane quindi al polso di qualcun'altro. Sembra la fine, ma è solo un'apparenza. Non è dato sapere il tempo che intercorre, quanto ne serve per cicatrizzare la ferita. 
Ma qualcuno, prima o poi, ritrova quel cuore. Come è successo a me, in due piste da ballo diverse. 

E ci ho letto la speranza. La speranza che il mio, il nostro cuore, possa ricominciare a battere per qualcuno. Che non è detto sia per sempre, nè che la futura catenina si incastri perfettamente al ciondolo. 
Può essere anche solo una sera, un momento. Ma succede. Capita. 
Qualcuno, qualcosa, il destino, Cupido - chiamatelo come volete - vi fa tornare a sperare e a credere che anche per un solo attimo il mondo abbia il colore dei vostri occhi insieme ai suoi, che siete perfetti, che dove non arriva l'uno, arriva l'altro. 
Anche solo per abbassarsi a raccogliere un cuore.