venerdì 14 giugno 2013

La passione malinconica degli amanti

La passione malinconica e intensa che vivono solo gli amanti, quella che al mattino lascia l’amaro in bocca e l’altra parte del letto vuota”. 

                                                                                              Mumford & Sons – Lover of The Light


Questa frase l’ho letta in un blog che parlava di canzoni. Mi ha fatto riflettere su un tema al quale pensavo in questi giorni, dopo che avevo visto una puntata di Teche Teche Te’, sulla Rai, dedicata all’argomento: il tradimento.

Dai tempi in cui con le otto famiglie di amici dei miei e relativi bambocci andavamo al cinema, a vedere i cinepanettoni, a Natale, ho sempre pensato che la realtà fosse che quel figo di De Sica doveva per forza avere sempre l’amante, che l’uomo italico fosse un piacione e che anche le donne mica si tirassero indietro sul civettare con questo e con quell’altro.

Qui parliamo di rapporti amorosi. E non di tradimento in generale. 
Sapete già il mio hippy-pensiero: l’amore libero semplificherebbe molte cose. 
Cioè la monogamia, anche per chi ne fa una bandiera, non è reale. Almeno oggi. E forse anche ieri. Smettiamola di pensare che al tempo dei nostri nonni la morale fosse il faro che illuminava le loro vite cristiane dedite a chiesa, lavoro e famiglia. Roma è caduta anche a causa della lussuria. Ne siamo portatori sani dalla notte dei tempi. E’ nella nostra genetica. Inutile farne slogan integralisti.

Sfido chiunque – felicemente accoppiato – a non aver mai pensato, desiderato o frequentato una persona diversa da quella con cui sta o stava. So che le questioni sono delicate e lungi da me banalizzarle. L’ipocrisia, invece, mi disturba un pochino di più, mentre le critiche e i pensieri diversi da quelli qui abbozzati sono i benvenuti.


Sono stata tradita. Ti distrugge l’autostima, ti fa mangiare il fegato dalla rabbia, ti mette faccia a faccia con una realtà che probabilmente non volevi vedere e che invece era già sotto i tuoi occhi. La fiducia nel prossimo ne risente: chiunque venga dopo, paga il conto lasciato da qualcuno altro.

Ho tradito. Ho toccato il cielo con un dito perché quella persona mi ha fatto sentire speciale, importante come mai nessuno aveva fatto prima. L’ho amata in qualche modo. E’ sparita, tornata, sparita, poi tornata. Nulla di ciò che ho fatto è stato superficiale. Mi sono gettata senza rete in qualcosa di folle. Ne ho pagato le conseguenze. Di ogni tipo. Ma se tornassi indietro, lo rifarei. Ci ho messo il cuore. Non è stata una cavolata, un capriccio o un attacco di egoismo. Per quella persona mi sono spinta cosi oltre perchè ci credevo. 

Non sempre tradire è solo cercare qualcosa di diverso, di estemporaneo, una fuga dalla realtà. Molto spesso ci sono sentimenti veri, sotterranei, che però, per quelle che sono le nostre radici storiche, culturali, religiose sono vietati, aborriti, additati. 

Questo non è un inno al tradimento, allo sfasciare famiglie felici o coppie in procinto di grandi passi. E' solo un piccolo monito a pensare di più al perchè certe cose succedono, perchè si cerca oltre se stessi e la propria coppia e se le regole fino a che punto fanno il bene. 

Perchè la vita degli amanti è "passione malinconica e intensa, quella che al mattino lascia l’amaro in bocca e l’altra parte del letto vuota”. 

Alla fine, quindi, nessuno è felice davvero. 






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