mercoledì 10 aprile 2013

Ho capito che


Ho capito che le nostre nonne non avevano le nostre libertà.

Ho capito che le nostre madri hanno fatto la rivoluzione femminile.

Ho capito che le nostre zie ci aggiustavano di buon grado la gonna e magari ci passavano la mancia extra a Natale, Capodanno e Pasqua.

Ho capito che le donne, dopo tanto, sono potute entrare in Polizia o fare il magistrato.

Ho capito che all'Università raggiungono risultati migliori di altri, che occupano posti di ricerca, che vincono premi internazionali.

Ho capito che le donne possono anche crescere un figlio, lavorare e mandare avanti la casa. Da sole.

Ho capito che se si mettono in testa un'idea, non c'è niente che le trattenga dal raggiungerla.

Ho capito anche, però, che nonostante tutte queste conquiste, quando si innamorano diventano fragili, sono condizionate dalle paure, dalla necessità di conferme.

Che se lui non risponde, significa che è fuori con un'altra. 
Che se non chiama, vuol dire che è poco interessato. 
Che neanche a sfiorarla l'idea di parlare di progetti con lui, altrimenti scapperebbe. 
E allora si fanno andare bene tutto: appuntamenti a metà, telefonate a random, messaggi cosi cosi. 

Che, nonostante i tanti progressi e la sconfinata intelligenza, per le donne l'amore è un'arma a doppio taglio. Che da un lato innaffia la vita di tutti i giorni, la colora, la rinforza, dall'altro, spesso, la demolisce, la riempie di cattivi pensieri, le fa ombra. 

E non so se è cosi per tutte - mi auguro di no - ma per tante mie amiche Principesse, ultimamente, è cosi. 
Quindi sveglia ragazze!

Tanto è stato conquistato con le unghie e con i denti prima di noi.
Non facciamoci mettere sotto.
Promettiamolo a noi e a noi stesse. 


1 commento:

  1. Gran bel post ;)!Condivido tutto, in toto!!
    Silvia

    www.silviacappelletti.blogspot.it

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